Chi possiede un giardino o con il verde ci lavora, sa bene che il momento della potatura e della pulizia delle aree verdi implica anche lo smaltimento dei prodotti di scarto (rami, arbusti, scarti semi legnosi, radici, foglie). Le alternative, quando arriva il momento della pulizia, sono due: raccogliere il materiale in sacchi e smaltirlo tra i rifiuti organici oppure lavorarlo in autonomia grazie a un biotrituratore.
La seconda alternativa è senza dubbio la più ecologica, perché permette di sfruttare le potenzialità del materiale organico di scarto, che altrimenti andrebbe inutilmente gettato. Ma soprattutto permette anche di risparmiare denaro, sfruttando il prodotto generato dal biotrituratore per produrre compost necessario a nutrire il terreno o per il funzionamento di alcuni sistemi di riscaldamento.
In definitiva, lo smaltimento domestico degli scarti organici tramite biotrituratore consente di tenere puliti gli spazi verdi, sia a livello domestico che professionale, in modo intelligente.
Al momento sul mercato esistono due modelli: elettrici o a motore. I primi stanno prendendo decisamente piede, così come tutte le alternative green che esistono sul mercato.
Inoltre questi prodotti si distinguono anche per il sistema di taglio, che può essere a rullo oppure a lame. In seguito vedremo nel dettaglio cosa implicano le due modalità. In generale, ogni modello si presta al taglio di alcune componenti organiche piuttosto che altre; quelli professionali consentono di lavorare materiali vegetali di diverso tipo.
Biotrituratore: a cosa serve e i vantaggi
Come accennato, questo dispositivo si rivela uno strumento davvero utile per coloro che possiedono un giardino o per coloro che semplicemente fanno della cura del verde il proprio mestiere.
Le lame sono in grado di sminuzzare diverse componenti organiche, dalle semplici foglie alle parti più dure come i rami.
I biotrituratori sono un’ottima sintesi di utilità e rispetto della natura. Infatti risolvono il problema della gestione degli scarti organici in modo molto intelligente e green! Il prodotto generato, se adeguatamente lavorato, diventa un’ottima componente nutritiva per il terreno. In questo modo gli scarti non verranno gettati, costituiranno la linfa vitale ed ecologica per il giardino, che – come gli esperti di verde sapranno – ha la necessità di essere nutrito (l’alternativa è l’utilizzo di fertilizzanti chimici).
Ma non solo: il prodotto dei biotrituratori può anche essere impiegato come “carburante” per alcuni tipi di riscaldamento.
Non dimentichiamo che produrre un fertilizzante “fai da te” implica anche un notevole risparmio di denaro, che non verrà impiegato per l’acquisto del fertilizzante.
Insomma, i biotrituratori si rivelano un investimento davvero prezioso per coloro che hanno a che fare con la cura del verde, per esigenze domestiche o per lavoro.
Modelli
Sul mercato esistono diversi modelli, ma tutti sono accomunati da una stessa struttura. Il motore aziona il sistema di taglio, collegato tramite una cinghia. Il materiale organico viene introdotto nel biotrituratore tramite una tramoggia o un’apertura più piccola, posizionata nella parte alta del macchinario. Da qui giunge alla fase di taglio, da cui uscirà triturato attraverso la parte sottostante del dispositivo. Per poter raccogliere il prodotto è necessario un contenitore rigido in corrispondenza dello spazio di uscita (spesso è compreso nell’acquisto, ma non sempre).
Un altro aspetto comune a tutti i modelli, è la presenza di un sistema di sicurezza. Inoltre, si ricorda che quando si lavora con questi macchinari, è indispensabile munirsi di guanti e mascherina che copra il volto. Deve essere prestata molta attenzione anche in fase di pulizia (rigorosamente a macchina spenta): è consigliato utilizzare delle spazzole, soprattutto quando ci si dedica alla pulizia del sistema di taglio.
I biotrituratori presenti in commercio si distinguono per il tipo di motore e per il sistema di taglio.
Per quanto riguarda il tipo di motore troviamo i seguenti modelli:
- a scoppio (termico), si tratta di macchinari professionali (quindi anche costosi), indicati anche per la triturazione di materiali spessi. Sono decisamente potenti (dai 4 ai 9 CV), ma altrettanto rumorosi e poco ecologici. Hanno però il vantaggio di non necessitare di una presa per poter funzionare.
- elettrici, macchinari indubbiamente meno rumorosi e più leggeri rispetto ai biotrituratori a scoppio, ma hanno lo svantaggio di dover essere collegati ad una presa per poter essere utilizzati. La potenza di questi modelli va dai 2000 ai 3300 Watt.
Per quanto riguarda il sistema di taglio, esistono tre tipi di macchinari:
- con rullo portafresa, silenzioso, perché il taglio avviene su un rullo seghettato che andrà a sminuzzare il materiale organico. È indicato per scarti di potatura di diametro e dimensioni non elevati, quindi l’ideale per l’utilizzo domestico. Il prodotto che si ottiene è grossolano.
- a lame, modello più rumoroso che effettua il taglio tramite un disco a lame. Anche in questo caso, si tratta di un macchinario indicato per materiale organico di dimensioni medio-piccole. Ideale per utilizzo domestico.
- a turbina, si tratta del modello più professionale. È indicato per lo smaltimento di materiale organico di dimensioni e diametro elevati.
Biotrituratori: il materiale prodotto
Come accennato, ogni modello di biotrituratore lavora in modo diverso in base al sistema di taglio; questo ovviamente produce materiali di scarto lavorati in modo diverso. Ma non solo: il prodotto lavorato che si ottiene dipende anche dal materiale organico che si andrà a triturare. Quindi in base alla tipologia di scarto vegetale e in base al tipo di sminuzzamento (cioè in base al tipo di sistema di taglio), si distinguono tre prodotti organici:
- cippatura: taglio grossolano di materiali legnosi
- sfibratura: sfilacciamento di materiali legnosi e foglie
- pacciamatura: taglio molto fine di materiali legnosi e foglie
Il prodotto del biotrituratore (ricco di carbonio) può essere utilizzato per realizzare il compost all’interno di una compostiera o in un cumulo di compostaggio. Unito ai rifiuti vegetali di cucina (ricchi di azoto), infatti, costituisce la base per la produzione di un ottimo materiale nutriente per il terreno.
Ma non solo: in alcuni casi può anche sostituire il pellet nelle stufe! Si tratta quindi di un materiale dalle molteplici proprietà, estremamente versatile.
I migliori biotrituratori
Vediamo assieme quali sono i migliori biotrituratori in base a caratteristiche, pregi e difetti!
Tacklife PWS01A
Le caratteristiche tecniche
- motore: elettrico
- potenza: 2800 Watt
- capacità di taglio: max 45 mm
- capacità: 55 litri
- dimensione: 87 x 55 x 43 cm
- peso: 28,1 kg
Il modello di Tacklife è un ottimo compromesso tra efficienza e praticità: silenzioso e facile da utilizzare, montare e trasportare. Questo biotrituratore a lame consente di lavorare materiali legnosi di media durezza, grazie alle 8 lame in acciaio disponibili all’uso. Il cassonetto di raccolta in polipropilene è molto resistente.
Bosch Home and Garden AXT 25 TC
- Biotrituratore silenzioso AXT 25 TC...
- Potente motore High Power da 2500 Watt
Il modello di Bosch è elettrico e con sistema di taglio a rullo portafresa. Le caratteristiche tecniche:
- motore: elettrico
- potenza: 2500 Watt
- capacità di taglio: max 45 mm
- capacità: 53 litri
- dimensione: 70,7 x 96,5 x 38,8 cm
- peso: 30,5 kg
Garantisce una lavorazione ottimale degli scarti di potatura, soprattutto silenziosa. È compatto e consente di tagliare materiali vegetali di diversa entità, fino ad un diametro massimo di 45 mm.
Grizzly GHS 2842
Il biotrituratore di Grizzly possiede un sistema di taglio a rullo portafresa. Le caratteristiche tecniche:
- motore: elettrico
- potenza: 2800 Watt
- capacità di taglio: max 42 mm
- capacità: 60 litri
- peso: 22 kg
È elettrico, quindi silenzioso. La capacità del cassonetto (trasparente) è buona e il peso del macchinario contenuto. Comodo da trasportare in quanto dotato di ruote.
AL-KO
- Biotrituratore con potenti elementi di...
- Tramoggia di alimentazione particolarmente...
Le caratteristiche tecniche:
- motore: elettrico
- potenza: 2800 Watt
- capacità di taglio: max 40 mm
- capacità: 48 litri
- dimensione: 60,5 x 58 x 39 cm
- peso: 29 kg
AL-KO propone un biotrituratore elettrico dotato di tramoggia particolarmente grande. Possiede un sistema di taglio a rulli ed è facile da trasportare.
Festnight
- Questo giardinaggio cippatrice è una...
- La cippatrice è in grado di tagliare rami...
Si tratta di un modello termico estremamente potente. Le caratteristiche tecniche:
- motore: termico
- potenza: 15 CV
- capacità di taglio: max 102 mm
- dimensione: 92 x 110 x 142 cm
- peso: 95 kg
Possiede un sistema di taglio a lame e permette di lavorare scarti di potatura con un diametro fino a 102 mm. È un biotrituratore più pesante rispetto agli altri presentati, ma ha comunque un trasporto facilitato perché dotato di ruote.
T-Mech
- La cippatrice T-Mech è la soluzione ideale...
- Grazie alla sua elevata capacità di taglio...
Le caratteristiche tecniche:
- motore: termico
- potenza: 6,5 CV
- capacità di taglio: max 76 mm
- dimensione: 88 x 64 x 134 cm
- peso: 85 kg
Similmente al modello di Festnight, anche quello targato T-Mech è adatto anche alla cura del verde di tipo professionale. È potente, abbastanza pesante ma dotato di ruote che garantiscono un traporto facilitato.